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Roma nella poesia del mondo

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La valorizzazione fruitiva dell’immenso patrimonio di Roma è stata al centro dell’intervento dell'Allegorein, attraverso una comunicazione sociale che ha avuto nella lingua della poesia e della letteratura il veicolo privilegiato per un dialogo fra paesaggio estetico e paesaggio interiore.
Qui di seguito alcune delle iniziative orientate secondo questa prospettiva programmatica che si avvia promuovendo una sorta di sviluppo in progress dell’occupazione poetica del territorio di Roma, per arrivare a delineare una specie di “genealogia” spazio-temporale delle rappresentazioni poetiche e letterarie della città.
La centralità del tema, per l’associazione, è testimoniata dalla prosecuzione o ripresa di molti dei progetti qui illustrati.

La diffusione sociale della poesia del mondo sul territorio di Roma
Realizzata in collaborazione con l’Agenzia Romana per il Giubileo attraverso la diffusione di gigantografie poetiche sulle recinzioni dei cantieri delle capitale (inaugurazione del cantiere dei Fori Imperiali nel 1997 e conclusasi nel 2000), ha coinvolto più di 70 tra i luoghi-simbolo della città di Roma. Dagli interventi sui cantieri si è passati ad altri luoghi della città con nuove installazioni, tessendo una rete analoga di segnali sparsi in vari punti della città – dalle isole pedonali alle stazioni, ai ponti, ai luoghi storici e culturali del passato, ai punti di maggiore flusso cittadino e turistico – lungo un percorso in cui a tanti visitatori è capitato e potrà ancora capitare l’imprevista occasione di osservarli di passaggio e di fermarsi a leggerli.
L’iniziativa ha avuto il patrocinio del Comune di Roma e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e ha visto coinvolti anche sponsor privati.

Guide turistiche con percorsi poetici
Tra il 2002 e il 2003 è ideata e realizzata una “Guida turistica alternativa” di Roma in cinque lingue (italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo), in collaborazione con Terravision, che integra nella proposta di itinerari storico-culturali i testi dei poeti di ciascuna delle cinque lingue che si sono soffermati sui luoghi descritti.  La guida presenta, accanto ai percorsi di esplorazione della città, voci di scrittura e di poesia, inserite su punti strategici del percorso tracciato. In questo modo la presenza di queste voci “non risulta sporadica e casuale, perché ornamentale (come puntualmente avviene altrove, le rare volte in cui si registra), ma è un fattore essenziale che diventa fonte diretta di informazione, di rappresentazione e di discorso intorno alla materia in questione. Non solo; ma l'identità culturale degli autori selezionati appartiene alla stessa area linguistica, e spesso nazionale, del pubblico cui è rivolta la guida. Impadronendosi dei loro differenti punti di vista, il visitatore può arricchire e variare la sua percezione della città e dei molteplici mondi che in essa coesistono. Può prendere confidenza e familiarizzare più facilmente con essa, ritrovando nelle immagini e nelle parole espresse i riferimenti della sua storia, i suoni e i significati della lingua a lui cara e soprattutto i modi di guardare e di sentire inerenti alle radici della propria cultura. Solo così potrà finalmente vivere se stesso come cittadino di quella "patria comune" che da sempre è Roma.”

Per un diffuso museo del Tevere
A partire dal 2004, si è dispiegato un ampio programma di intervento poetico-letterario sulle rive del Tevere, ideato e curato da Filippo Bettini e dall'associazione culturale Allegorein. Attraverso un tracciato di pannelli poetici e di diversi happening artistici, dal 2004 al 2012 (con la IV serie di pannelli) prende vita una guida del tutto innovativa per la riscoperta del fiume, la sua visibilità e vivibilità inserendosi, come ricordava Filippo Bettini nel 2009, «organicamente nel disegno istituzionale di rivalutazione ecologica, storica e culturale del fiume “eterno” e della sua documentazione in un “museo diffuso”… lungo il suo percorso». Nell’intervento strategico dell’Allegorein la poesia rappresenta il tratto d’unione tra natura e storia in grado di modificare la stessa fruizione del fiume. Come ricordava Filippo Bettini: «Il movimento biunivoco […] (dal fiume alla poesia e dalla poesia al fiume) avrà lo scopo di mettere lo spettatore in condizione di appropriarsi del luogo in cui si consuma la sua esperienza e di goderne, interiormente ed esteticamente, con un simultaneo approccio inedito al linguaggio della poesia, tolto alla sua tradizionale frequentazione d’élite e restituito alla vista e alle emozioni di “tutti”». Attraverso questo progetto si sono situati, in modo del tutto inedito, sia i testi poetici che il concetto di “museo”, con esiti di indubbia efficacia suggestiva.

Il thesaurus “Sotto il cielo di Roma”
L’azione dell’Allegorein, che porta all’uscita dei primi quattro volumi del Thesaurus, inizia con esplorazioni del materiale letterario e poetico via via più in profondità. L’avvio si ha 2001 con la pubblicazione del volume “Roma Patria Comune”, a cura di Filippo Bettini con la collaborazione di Roberto Piperno, che raccoglie in una prima forma antologica, in lingua originale e in traduzione italiana, testi di autori di ogni tempo e nazione sulla città di Roma. Prosegue nel 2004-2005 con una sintesi preliminare di quello che ormai si delinea non più come un’antologia ma come un thesaurus, un’opera cioè che aspira a raccogliere ed ordinare tutto quanto  è stato prodotto e pubblicato sull’argomento. Questa prima sintesi è pubblicata, prima in versione solo tradotta, poi in tre volumi con i testi originali a fronte.
Come puntualizzerà Filippo Bettini a proposito del senso di questa opera, rivolta alla poesia, ma anche con importanti appendici riservate alla prosa, “si è deciso di mettere mano, per la prima volta, alla storia della mitopoiesi della città di Roma nel seno della più vasta storia della letteratura mondiale. E si sono così delineati, per affinità o per opposizione, per continuità o per scarto, i differenti caratteri che il composito processo di percezione, concezione e rappresentazione di Roma in scrittura ha acquistato via via nella progressione delle epoche a noi più note e familiari: dalla Classicità al Medioevo, dal Rinascimento al Barocco, dall’Arcadia all’Illuminismo, dal Romanticismo al Simbolismo e poi su su, dentro il Novecento, fino al Decadentismo, al Realismo e alle Avanguardie  della prima e della seconda ondata.” Accanto al vettore temporale, l’opera si sviluppa anche lungo la direttrice spaziale consentendo di far emergere “con nettezza di contorni il peso della presenza e dell'apporto di nazioni e culture per lo più emarginate o trascurate dalle antologie letterarie su Roma. Sia a Nord che a Sud, a Est come ad Ovest entrano per la prima volta sulla scena in modo non sporadico e casuale, e con testi per lo più inediti, poeti del mondo arabo, della Cina, dell'India, del Giappone, dei paesi slavi, di quelli scandinavi, della Finlandia, dell'Australia e del Latinoamerica. Le loro voci, unendosi a quelle delle Vecchia Europa, concorrono a formare un concerto polifonico, per molti versi allegorico del messaggio interculturale e plurietnico che, in una prospettiva dialogica, democraticamente aperta e libertaria, impregna ogni pagina di questa pubblicazione e ne fonda il senso primo."
 
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